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21.6.10

Correva l'anno 1996

Premessa:
Dopo aver letto l'articolo di Philip Shenon in thedailybeast.com/blogs-and-stories/2010-06-18 in cui sostanzialmente si prefigura l'ipotesi che "in casi di emergenza nazionale" l'amministrazione americana possa operare pesanti interventi censori e di monitoraggio di Internet, proponiamo un documento a nostro parere fondante della rete.

Davos, Svizzera - 8 febbraio 1996.
John Perry Barlow,
Dissidente Cognitivo e Co-fondatore della Electronic Frontier Foundation
Home(stead) Page: http://www.eff.org/~barlow

Dichiarazione d'indipendenza del Cyberspazio

Governi del Mondo, stanchi giganti di carne e di acciaio, io vengo dal Cyberspazio, la nuova dimora della Mente. A nome del futuro, chiedo a voi, esseri del passato, di lasciarci soli. Non siete graditi fra di noi. Non avete alcuna sovranità sui luoghi dove ci incontriamo.
Noi non abbiamo alcun governo eletto, è anche probabile che non ne avremo alcuno, così mi rivolgo a voi con una autorità non più grande di quella con cui la libertà stessa, di solito, parla. Io dichiaro che lo spazio sociale globale che stiamo costruendo è per sua natura indipendente dalla tirannia che voi volete imporci. Non avete alcun diritto morale di governarci e non siete in possesso di alcun metodo di costrizione che noi ragionevolmente possiamo temere.
I Governi ottengono il loro potere dal consenso dei loro sudditi. Non ci avete chiesto né avete ricevuto il nostro. Noi non vi abbiamo invitati. Voi non ci conoscete e non conoscete neppure il nostro mondo. Il Cyberspazio non si trova all'interno dei vostri confini.
Non pensate che esso si possa costruire come se fosse il progetto di un edifico pubblico. Non potete. È un atto di natura e si sviluppa per mezzo delle nostre azioni collettive. Non siete stati coinvolti nelle nostre grandi e partecipate discussioni e non avete creato il valore dei nostri mercati. Voi non conoscete la nostra cultura, la nostra etica, e nemmeno i codici non scritti che danno alla nostra società piu' ordine di quello che potrebbe essere ottenuto dalle vostre imposizioni.
Voi affermate che ci sono problemi fra di noi che hanno necessità di essere risolti da voi. Voi usate questa affermazione come un pretesto per invadere le nostre aree. Molti di questi problemi non esistono. Troveremo i conflitti reali e le cose che non vanno e li affronteremo con i nostri mezzi. Stiamo costruendo il nostro Contratto Sociale.
Questo potere si svilupperà secondo le condizioni del nostro mondo, non del vostro. Il nostro mondo è differente.
Il Cyberspazio è fatto di transazioni, di relazioni, e di pensiero puro disposti come un'onda permanente nella ragnatela delle nostre comunicazioni. l nostro è un mondo che si trova contemporaneamente dappertutto e da nessuna parte, ma non è dove vivono i nostri corpi.
Stiamo creando un mondo in cui tutti possano entrare senza privilegi o pregiudizi basati sulla razza, sul potere economico, sulla forza militare o per diritto acquisito.
Stiamo creando un mondo in cui ognuno in ogni luogo possa esprimere le sue idee, senza pregiudizio riguardo al fatto che siano strane, senza paura di essere costretto al silenzio o al conformismo.
I vostri concetti di proprietà, espressione, identità, movimento e contesto non si applicano a noi. Essi si basano sulla materia. Qui non c'è materia. Le nostre identità non hanno corpo, così, diversamente da voi, non possiamo arrivare all'ordine tramite la coercizione fisica. Noi crediamo che il nostro potere emergerà dall'etica, dal nostro interesse personale illuminato, dal mercato comune. Le nostre identità possono essere distribuite attraverso molte delle vostre giurisdizioni. L'unica legge che le nostre culture costituenti riconosceranno in modo diffuso sarà la Regola d'Oro. Sulla base di essa speriamo di essere capaci di adottare soluzioni specifiche. Non possiamo però accettare le soluzioni che state cercando di imporre.
Negli USA abbiamo creato un legge, il Telecommunications Reform Act, che è in contrasto con la nostra Costituzione e reca insulto ai sogni di Jefferson, Washington, Mill, Madison, DeToqueville e Brandeis. Questi sogni adesso devono rinascere in noi.
Siete terrorizzati dai vostri figli, poiché sono nati in un mondo che vi considererà sempre immigranti. Poiché li temete, affidate alle vostre burocrazie le responsabilità di genitori che siete troppo codardi per confrontare con voi stessi. Nel nostro mondo tutti i sentimenti e le espressioni di umanità, dalla più semplice a quella più angelica, sono parti di un tutto senza confini, il colloquio globale dei bits. Non possiamo separare l'aria che soffoca dall'aria spostata dalle ali.
In Cina, Germania, Francia, Russia, Singapore, Italia e Stati Uniti, state cercando di tener lontano il virus della libertà erigendo posti di guardia ai confini del Cyberspazio. Questi potranno controllare il contagio per un po' di tempo, ma poi non potrà funzionare in un mondo in cui i bits si insinueranno dappertutto.
Le vostre industrie dell'informazione, diventando obsolete, cercano di perpetuarsi proponendo leggi, in America e altrove, che affermano di possedere facoltà di parola in ogni parte del mondo. Queste leggi dichiarano che le idee sono dei prodotti industriali, meno preziosi della ghisa. Nel nostro mondo, tutte le creazioni della mente umana possono essere riprodotte e distribuite infinitamente a costo zero. La convenienza globale del pensiero non ha più bisogno delle vostre industrie.
Queste misure sempre più ostili e coloniali ci mettono nella stessa posizione di quegli antichi amanti della libertà e dell'autodeterminazione che furono costretti a rifiutare l'autorità di poteri distanti e poco informati. Noi dobbiamo dichiarare le nostre coscienze virtuali immuni dalla vostra sovranità, anche se continuiamo a permettervi di governare i nostri corpi. Noi ci espanderemo attraverso il Pianeta in modo tale che nessuno potrà fermare i nostri pensieri.
Noi creeremo nel Cyberspazio una civiltà della Mente. Possa essa essere più umana e giusta di quel mondo che i vostri governi hanno costruito finora.

9.5.10

Ascoltando la mezz'ora. Ovvero....

Quando la politica è marketing.
Casini fa proprie le parole chiave della soluzione democratica per proporre un'offerta di nuovo partito
fondato sul tutto e sul suo contrario. Nuovo partito in risposta al frazionamento dei partiti.
Aconfessionale, aperto a cattolici e non (detto da un democristiano non è cosa poco).
Anticorruzione garantista basata sulla soluzione del conflitto politici-magistrati...
La mezz'ora non è ancora passata e già non ne posso più.
Mi fermo all'argomento corruzione, correlato a quanto detto sin qui sul tema nuova tangentopoli, ovvero il meccanismo per eccellenza promotore di impunità.

Qualunque uomo comune, quando non vuole essere derubato, mette il lucchetto, incatena la porta delle sue proprietà, vigila su quello che possiede e si guarda bene di dare libero accesso a chiunque passi per casa.
Se l'amico dell'amico viene a cena e poi telefona allo scassinatore per suggerirgli quanto e come può guadagnare entrando in quella casa al solo prezzo di  una tangente sul bottino, l'uomo comune non se la prende con il giudice che accusa chi gli pare.
Se la prende con se stesso e rafforza la vigilanza, cerca il sistema per proteggere i suoi beni.

Così dovrebbe essere per lo stato.
Lo stato ha il dovere di impedire che si verifichi l'evento che favorisce il furto.
E siccome lo stato in una democrazia è gestito dai rappresentanti del popolo, che per semplificare (in realtà dovremmo essere più precisi) definiamo politici, la prima cosa che la delega elettorale impone è LA PROTEZIONE dei beni dello stato.
Senonchè i politici, e ahimè con loro gli elettori, sembrano interessati solo al dopo-furto: chi l'ha commesso, quanto ha rubato, chi lo giudica, chi dovrebbe giudicarlo e così via.

Ma di lucchetti alla stanza del bene comune non si parla mai.

Per una settimana il colpevole di turno ha riempito le cronache dell'informazione globale fino alla saturazione della memoria di massa e conseguente cancellazione.
Conclusione:
Tutto come prima, sotto un altro, cassaforti aperte, datemi la faccia e accomodatevi.

6.5.10

Prima di Ballarò: Report

Nella serie di riflessioni che si impongono alla classe politica che vorrei propongo i contenuti di report di domenica scorsa.
Oggetto della trasmissione in buona sostanza il modello Lombardia.

A posteriori mi chiedo: come e' stata condotta l'ultima campagna elettorale in Lombardia?
Suppongo che l'opposizione abbia preso di mira Formigoni o questo o quello o quell'altro.
Altri obiettivi apparenti, ancora una volta persone.

Ben più significativo sarebbe stato confrontarsi su Compagnia delle Opere, su Comunione e Liberazione.
E se da cosa nasce cosa finalmente mettere in discussione il ruolo politico storicamente nefasto del Vaticano.
Del Vaticano sottolineo, non del Papa o di vescovi e preti.

Che importa ai fini della conoscenza il comportamento, per quanto rivoltante, del tal don/eminenza?
E' tempo perso. Materia legale, se ne occupi la magistratura, se ne occupino i media, non la politica.

Signori politici, parlateci del ruolo della Chiesa.

Diteci perchè nessuno di Voi ha potuto mai, può o potrà mai (a quanto pare) da destra, da centro o da sinistra
definire correttamente il ruolo del Vaticano nel sistema cosidetto democratico.

Formigoni e' solo un piccolo invisibile escremento dell'apparato digestivo di quel mostro a sistema.
Come Scajola, come Berlusconi e come a quanto pare - e non sono certo il solo a desiderare che si dimostri il contrario - 
tutti i politici sono o prima o poi diventano.

Personalmente penso che a fronte di quel Dio ogni cristo vota Satana, consapevolmente o inconsapevolmente.


Chi vuole intendere intenda.

5.5.10

Dopo Ballarò

Mentre gli eventi, per effetto di una successione temporale senza precedenti, aprono spazi clamorosi all'opposizione interna nel centro-destra Il centro-(sinistra?) affonda dentro clamorose inadeguatezze nell'esercizio della sua naturale funzione : l'opposizione politica in sede parlamentare.
Abbiamo visto ieri a Ballarò cosa succede quando rappresentativi personaggi della sinistra di centro si confrontano sull'inesistente credibilità dell'antagonista di turno.
Lui ha comprato una casa senza sapere che l'amico ha contribuito con assegni di provenienza incerta? Tu hai goduto per decenni di una casa destinata ai poveri, a te altro hanno regalato auto di lusso per uso personale quando eri giudice d'assalto in tangentopoli.
In questo modo non se ne esce, signori miei.
Noi uomini comuni non possiamo che vedervi tutti uguali se continuate così.
Se almeno si fosse utilizzato l'argomento Scajola per risalire agli appalti del G8, il vero caso in questione, probabilmente avreste fatto meno danni.
Non che si fossero, in questo caso, neutralizzati equivalenti/equipollenti attacchi dell'interlocutore ma, almeno, sareste stati meno prevedibili erga neutrabizzabili.
Continuate a dare nome e cognome ai problemi invece di analizzarli a prescindere.
Fra le frasi più odiose che sento pronunciare dai politici segnalo: La gente non può capire.... Gli Italiani non possono capire... Ma scherzate? La gente, gli Italiani capiscono molto meglio di voi cosa sta succedendo oggi nel paese. L'intelligenza della gente va rispettata egregi signori di professione politici.
Quanti giorni ancora ci separano dal momento in cui gli italiani faranno quello stanno facendo i Greci? Li metterete tutti in galera perchè non vogliono garantire i VOSTRI debiti?
In questo caso Vi consiglio di appaltare agli amici degli amici la costruzione di qualche carcere in piu, perche' quelli che vi siete regalati non basteranno

23.4.10

Consenso e dissenso nel centro destra

REDAZIONE POLITICA
Commenti
UNO SCONTRO PRODUTTIVO: CONSENSO E DISSENSO NEL CENTRO DESTRA
Ancora una volta la politica fa di dialettica incomprensione.
Si contano fans di un dissenso che se non ci fosse stato avrebbero dovuto inventarlo.

(nota dell'autore:Il mio sospetto è che ci credano anche loro sinceramente,
vanificando così ogni ipotesi scientifica.In ogni caso )il sistema produce oggi più che mai
palesemente
la non scelta possibile
all'elettorato.
(vedi facebook astensionismo:un fenomeno in crescita)
OGGI
Nessuna opzione è possibile all'elettore che trova nel potere un sistema inamovibile, immutabile in una
Italia che è res publica solo per descrizione costituzionale.

Nessun italiano, morto e/o vivente che sia, ha speso un secondo della sua vita per
la res publica nell'accezione di scelta popolare.
Perchè la repubblica può essere solo risultato di una scelta pubblica manifesta quotidiana personale.
Separiamo se possibile gli eventi dai fatti.
Questa portaerei americana nel mediterraneo non è sin qui mai stata repubblica.

Non nel sentimento popolare di nazioni in primo luogo confinanti troviamo tale condicio sine qua non res publica.
Come dire questa repubblica l'hanno scritta ma ancora l'Italia non è stato per volontà popolare.
Al contrario forte e determinante è la componente secessionista che prende a modello quella Catalana come modello di riferimento.
Nè per rapporto PIL nè per servizi erogati il movimento secessionista italiano può competere in tempi brevi con quelle realtà.
DIRITTO NEGATO, SORRY.
Non c'è francese che non sia pronto ad una nuova rivoluzione,
qualora fossero messi in gioco i valori fondanti della repubblica effetto di rivoluzione.

( nota autore:Mi tacciano nel personale di esterofilia compulsiva. Non può che essere che così per chi come me può essere quello che è solo fuori dall'Italia)

Su questo tema, per esempio un dissenso dovrebbe
a)organizzarsi per una definizione credibile di libertà
per competere con il potere.
1) dell? libertà.
Un antagonismo semantico fra libertà al plurale, che è negazione di libertà,
e libertà al singolare, unico presidio libertà=verità pressuposto al sistema
(
repubblica.
(Vedi Platone "La repubblica o lo stato" e socrate nella "definizione di conoscenza")