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19.9.10

7.9.10

Vertice anti-crisi: il ruolo di Niccolò Ghedini

Niccolò Ghedini, parlamentare del Pdl e avvocato di Berlusconi è stato il primo ad arrivare al vertice anticrisi.
I media online non sembrano dare particolare rilievo alla presenza di Niccolò Ghedini a questo vertice, eppure in un momento politico come questo, nel contesto di una riunione strategicamente STORICA per il futuro del paese, probabilmente qualche considerazione si poteva fare.
Chi è ?
Basta cercare in Google: Niccolò Ghedini 


Avvocati miei, carissimi

chi e' nicolo' ghedini su Italia poli diktat

Community Rai > Niccolò Ghedini informato su estrema destra Padova

Curriculum malavitae dei nostri prossimi "governanti"-possibili ...

Niccolò Ghedini - Wikipedia

Niccolò Ghedini - Nonciclopedia

1.9.10

PI: Wikileaks, un aiuto dagli amici pirati

Accordo tra il sito delle spifferate e il Partito Pirata svedese. Che punta a un seggio in Parlamento Europeo per garantirgli l'immunità. Mentre una Wiki-caverna a prova di bomba ospiterà i server - UPDATE
Stando a quanto riportato da Bloomberg, le autorità svedesi hanno deciso di riconsiderare l'accusa di violenza sessuale a carico del founder di Wikileaks Julian Assange. L'inchiesta, precedentemente caduta per insufficienza di prove, verrà ora riaperta. Ci sarebbero infatti le basi per una nuova analisi del caso. Assange ha espresso tutto il suo disappunto, stupito che tutto ciò possa accadere in uno stato di diritto come la Svezia.

Roma - Una visione comune, un percorso politico segnato dagli stessi valori e obiettivi. Questa, in estrema sintesi, la visione recentemente illustrata dal leader del Partito Pirata svedese Rick Falkvinge, che ha così commentato i termini di un accordo che sembra soprattutto un amichevole sbarco tra gli agitati marosi di Wikileaks.

"Il contributo che Wikileaks fornisce al mondo è di straordinaria importanza - ha spiegato Falkvinge - Noi vogliamo contribuire a qualsiasi sforzo che miri ad aumentare il livello di trasparenza e soprattutto che tenga sotto controllo i potenti". E il Piratpartiet mirerà innanzitutto ad ottenere un seggio alle prossime elezioni per il Parlamento d'Europa.

Una missione difficile - il 7,1 per cento dello scorso anno sembra ormai quasi un ricordo epico - ma non di certo impossibile. E il noto sito delle spifferate si ritroverà a fare il tifo per Falkvinge e soci, dato l'impegno del Partito Pirata di Svezia a garantirgli una sostanziale immunità, una copertura totale da parte delle istituzioni democratiche del Vecchio Continente.

Non solo. Secondo i termini dell'accordo, il gruppo di Falkvinge provvederà a rifornire Wikileaks di apparecchiature hardware e banda larga, di fatto funzionando da host per il sito. I server di Wikileaks avranno inoltre a disposizione un un bunker nucleare scavato nella montagna, il Pionen White presso Stoccolma. Un centro a prova di bomba, che pare realizzato direttamente dal designer della celebre Bat-Caverna.

Nel frattempo, il founder Julian Assange è stato sottoposto a circa un'ora di interrogatorio da parte degli agenti della polizia svedese. Ad annunciarlo è stato il suo legale, che ha quindi sottolineato come Assange si sia dichiarato non colpevole, sperando che l'accusa faccia cadere presto il caso. Scagionato dall'accusa di stupro, il founder continuerà ad essere interrogato per quella di molestie contro una ragazza in Svezia.

In terra statunitense invece Wikileaks continua a non godere di grande reputazione, in particolare tra i senatori Charles Schumer e Dianne Feinstein. I due hanno infatti avanzato una particolare proposta: che il sito di Assange non venga considerata come una vera e propria fonte giornalistica, dunque non tutelabile nell'area giuridica di uno scudo garantito dall'annunciato Free Flow of Information Act.

E Wikileaks non potrebbe usufruire di questo scudo nemmeno per proteggere l'anonimato delle sue fonti. Che gli rimanga solo la Wiki-caverna per proteggere l'umanità dall'oscurità dei segreti governativi?

Mauro Vecchio, Punto informatico

16.8.10

A Cesare quel che è di Cesare

http://it.wikipedia.org/wiki/Villa_San_Martino#Un_rogito_chiacchierato
L'ultimo Casati-Stampa, il marchese Camillo, morì suicida a Roma, nel 1970, dopo avere ucciso la moglie e il giovane amante in una brutta storia che fece epoca nelle cronache del tempo. Ma oltre a dare motivo di chiacchiere alle gazzette, il marchese aveva lasciato una figlia minorenne (nata a Roma il 22 maggio 1951, quindi all'epoca dei fatti 19enne ma minorenne perché la maggiore età era fissata a 21 anni), Annamaria Casati Stampa, e grandi sospesi con il fisco. L'ereditiera Annamaria, avendo nel frattempo lasciato l'Italia per il Brasile, su consiglio del suo pro-tutore, l'allora giovane avvocato Cesare Previti, accettò una volta divenuta maggiorenne di vendere l'intera proprietà San Martino nel 1974 all'allora imprenditore edile Silvio Berlusconi (la villa, completa di pinacoteca, biblioteca di 10mila volumi - per curare i quali venne assunto come bibliotecario Marcello Dell'Utri - arredi e parco con scuderia in cui fu assunto come stalliere il boss mafioso Vittorio Mangano, era all'epoca valutata per il solo bene immobile circa 1.700 milioni di lire) in cambio della cifra, molto inferiore alla valutazione, di 500 milioni di lire in titoli azionari (di società all'epoca non quotate in borsa), pagamento dilazionato nel tempo. L'ereditiera non riuscì a monetizzare, se non con un accordo con gli stessi Previti e Berlusconi, che li riacquistarono per 250 milioni, ossia la metà di quanto avrebbero dovuto valere.

All'inizio degli anni ottanta la proprietà fu valutata garanzia sufficiente ad erogare un prestito di 7,3 miliardi di lire. Una sentenza del Tribunale di Roma, nel 2000, ha assolto gli autori del libro "Gli affari del presidente", che raccontava la storia della transazione

Bibliografia

  • Michele Mauri, D. F. Ronzoni. Ville della Brianza. Ediz. italiana e inglese vol. 2. Missaglia, Bellavite, 2004.
Per la rilevanza pubblica del suo protagonista, la vicenda della compravendita fra la famiglia Casati e Silvio Berlusconi fu oggetto di grande attenzione da parte della stampa, ed è ampiamente descritta, ad esempio, in:
  • Autori Vari, La Grande Truffa, Previti, Berlusconi e l'eredità Casati Stampa. Milano, Kaos, pp. 127. .
  • Giovanni Ruggeri. Berlusconi. Gli affari del Presidente. Milano, Kaos, 1994, pp. 79-90.
  • Corrado Augias. Il delitto di via Puccini in I segreti di Roma. Milano, Mondadori, 2005, .
  • Pino Corrias. La luminosa reggia di Arcore e il rimorso di Lord Jim, in Luoghi comuni. Dal Vajont a Arcore, la geografia che ha cambiato l'Italia. Milano, Rizzoli, 2006. pp. 145-164. 

Note

  1.  Rossana Bossaglia, L'arte dal manierismo al primo Novecento - Storia di Monza e della Brianza, Il Profilo editore, Milano, 1971
  2.  «Berlusconi: Man of many parts». BBC News, 6-7-2003. URL consultato in data 17/5/2008.
  3. Giovanni Ruggeri, "Berlusconi. Gli affari del Presidente", Kaos, Milano 1994, pp. 79-90
  4.  «Chi è Cesare Previti». Corriere della Sera, 29-4-2003. URL consultato in data 21/5/2008.
  5. Giovanni Ruggeri, "Berlusconi. Gli affari del Presidente", Kaos, Milano 1994, pp. 79-90
  6. Giovanni Ruggeri, "Berlusconi. Gli affari del Presidente", Kaos, Milano 1994, pp. 79-90

7.8.10

Sono Enrichetto



Enrichetto ha 55 anni e un cuore di bambino. Gira in bicicletta, estate e inverno, nascosto sotto un cappello con la coda che i bambini veri si divertono a tirare. Un giorno in cui pedala troppo a zig-zag viene fermato per guida in stato di ebbrezza. Due mesi agli arresti domiciliari, come uno della Cricca. Enrichetto. A lui sta persino bene, basta non gli tolgano il suo cane e il suo cappello. Una mattina si alza con la voglia di un salame. Ricorda di averlo visto nella vetrina del macellaio, prima del suo arresto, chissà se c’è ancora. Esce per andare a controllare. Una vicina che si è autoassegnata l’incarico di fare la guardia lo intercetta attraverso lo spioncino e avverte i carabinieri. Allarme, il prigioniero è evaso! Enrichetto torna a casa col salame, tutto contento, ma sulla porta trova le guardie. Adesso giace nell’infermeria del carcere astigiano di Quarto. Rifiuta il cibo, come chi si sta lasciando morire. La sua non è una protesta. E’ che gli è venuta la malinconia. Sa che a settembre lo condanneranno per evasione e a lui non sembra giusto, ecco. Tutto perché una volta è salito in bici un po’ brillo e un’altra volta è uscito di casa per comprare un salame.

Per favore, Enrichetto, ricomincia a mangiare. Ti prometto che un giorno instaureremo la repubblica del buonsenso, dove le leggi non saranno più il trastullo dei potenti e la trappola dei semplici. E se nel frattempo qualche magistrato chiudesse un occhio sui tuoi efferati delitti, a casa ci sono un cane, un cappello e un salame che ti aspettano per festeggiare.
FONTE: lastampa.it

6.8.10

PI: Blog e sequestri, l'estero è una zona franca?

http://punto-informatico.it//2964941/PI/Commenti/blog-sequestri-estero-una-zona-franca.aspx
Un sequestro, ancora a carico di un blogger italiano. Non viene portato a termine: lo spazio web risiede all'estero. Ma non sempre il caso si dipana in questo modo.

Roma - Un pericoloso fantasma si aggira per le Corti Italiane e sembra destinato ad avere sempre più seguito. Si tratta del sequestro penale di blog o siti Internet, molto spesso nella forma del sequestro preventivo, ordinato in forma sempre più massiccia, come dimostra anche il caso già denunciato da Guido Scorza qualche giorno fa, che riguardava il sequestro di un blog ad opera della Procura della Repubblica di Bergamo.

Di questi giorni è la notizia, rilanciata immediatamente dal blog del giornalista Oliviero Beha, del sequestro preventivo del blog del giornalista pugliese del Corriere della Sera Carlo Vulpio, ad opera del procuratore aggiunto di Bari Pasquale Drago, sequestro convalidato dal GIP di Bari Vito Fanizzi, per un articolo presuntivamente diffamatorio, ai danni peraltro del segretario generale dell'Associazione Nazionale Magistrati, Cascini, ma che avrebbe portato al sequestro preventivo dell'intero blog, e non solo della pagina "incriminata".

In realtà secondo quanto è dato apprendere dalle informazioni rimbalzate in rete il sequestro sarebbe stato disposto circa un anno fa ma di questi giorni è la singolare notizia del fatto (fornita dallo stesso blogger) che le autorità preposte non avrebbero eseguito il sequestro in virtù del fatto che il server, su cui si appoggia il blog, sarebbe situato all'estero.
Lo stesso blogger avrebbe dichiarato: "È successo che la Polizia postale ha comunicato ai magistrati che l'ordine di serrata non poteva essere eseguito, in quanto la piattaforma di questo blog ha sede negli Stati Uniti".

Orbene la notizia richiede qualche approfondimento, per il rilievo assunto dai fatti narrati in precedenza. Innanzitutto il contesto in cui stanno accadendo questi fatti di cronaca giudiziaria inducono a qualche riflessione:

1) Il sequestro preventivo di siti Internet (o dei blog) veniva sino a qualche tempo fa concesso con assoluta parsimonia e, quasi sempre in relazione a fattispecie di gravità conclamata, quali la presenza di immagini pedopornografiche e l'incitamento all'odio razziale o l'inneggiamento o il fiancheggiamento di attività terroristiche. Da qualche tempo a questa parte il sequestro riguarda sempre più attività dei blogger per presunte diffamazioni e/o fattispecie molto dubbie di violazione dei diritti d'autore, quali ad esempio il recente caso di Linkstreaming.

2) Il sequestro in questi ultimi tempi non è stato mai concesso per i singoli post o articoli, ma ha riguardato l'intero blog, come è accaduto al caso del giornalista Vulpio, con le gravi conseguenze in ordine al diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero garantito dalla Costituzione: se infatti un post o un articolo ha un contenuto diffamatorio, e fermo restando il diritto-dovere del magistrato di verificare la notizia di reato, non si può realmente pensare di privare un cittadino di esprimere i propri pensieri tramite un blog, ma lo si deve "eventualmente" perseguire solo per il reato compiuto attraverso quel post.

3) A partire dal caso The Pirate Bay in poi (e all'autorevole avallo avuto dalla Corte di Cassazione a questa prassi nel dicembre 2009), al fine di scongiurare l'accesso ai siti incriminati da parte dei navigatori italiani gli uffici delle procure sparse sul territorio della Repubblica, quando non riescono a sequestrare "fisicamente" il sito Internet o il blog, perché i server sono collocati all'estero, dispongono sempre più il sequestro DNS o IP presso i provider italiani.

4) Questo avviene di solito con l'imposizione ai provider italiani, mediante lettere recapitate in genere dalle forze dell'Ordine incaricate di far eseguire il provvedimento da parte dell'ufficio di procura, di impedire "fisicamente" ai navigatori italiani l'accesso ai siti (o ai blog) incriminati. Questo tra l'altro è quanto avvenuto, a quanto sembra sia nel caso del Blogger perseguito dalla procura di Bergamo che dal sequestro operato dalla procura di Pescara a carico del sito Linkstreaming.

Queste ultime considerazioni inducono tutti noi a non avere la stessa fiducia in una potenziale "zona franca" di libera manifestazione del pensiero prospettata dal giornalista Vulpio colpito dal provvedimento cautelare del sequestro, proprio in virtù della possibilità che il blog situato all'estero venga colpito da un provvedimento indiretto a carico dei provider. Oltre a generare qualche dubbio in ordine alla necessità che per poter esprimere liberamente il proprio pensiero, ferma sempre l'assunzione di responsabilità anche penale da parte di chi firma gli articoli, un blogger debba necessariamente posizionare il proprio Blog all'estero.
Fulvio Sarzana di S.Ippolito

4.8.10

La Fabbrica di Nichi




Eyjafjallajökull « La Fabbrica di Nichi
Nichi ci sembra essere l'unica alternativa possibile in un centrosinistra ingessato, inadeguato e perdente.
Fronte al Fini paladino mica tanto cristallino ....

1.8.10

First Amendment — Blogs, Pictures, and more on WordPress

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Sunday, Aug 1, 2010
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Months after the March for Equality
eating words 2 weeks ago
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Me & my sign. Still can't hear you, Obama. Back in October, I went to the March for Equality in Washington, DC. One of my favorite things about the march was seeing all the different signs people made. Some were fierce. Some were funny. Some were just plain silly. Most spoke the truth, however they chose to angle it. I started writing this post months ago. I was motivated to post it because of the 1 for All campaign to highlight the importance of the First Amendment. Here are some of my favorite signs from the march. All of them were made and carried by people exercising their First Amendment Rights. Like me (pictured at right). Be careful whom you hate – it could be someone you love How does our marriage hurt yours? Less is not equal Let’s have a summit, Mr. President. I’ll bring the beer. Gay marriage killed the dinosaurs How would you like to drive through a state and suddenly not be married? What about our American dream? When do I get to vote on your mar
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29.7.10

DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE - Lo sfruttamento economico dei lavoratori migranti: vecchie o nuove forme di schiavitù nell’era della ‘private economy’?

RECENSIONI
Rivista: DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE
Autori/Curatori: Nerina Boschiero
Anno di pubblicazione: 2010 Fascicolo: 2
N. pagine: 23 Dimensione del file: 511 Kb.

Presentazione:
Economic Exploitation of Migrant Workers: Traditional or Contemporary Forms of Slavery in the Private Economy Era? - The recent outbursts occurred in Rosarno are a dramatic example of what is generally described as the ugly or theunderside of contemporary globalization, which affects virtually all continents, all countries and all economies of the world: the abusive and criminal treatment consisting in slavery and slavery like practices inflicted upon migrant workers in irregular situation, arguably the most vulnerable and least protected human beings in the world today. The present contribution outlines the impressive dimension and the salient features of contemporary forms of coercion and compulsion to work that occurs today mainly in the private economy and which represent a high legal, as well as moral and economic, priority concern for all governments. Despite the fact that the above mentioned human rights abuses mostly involve private agents, the international responsibility to enact legislation and policies to combat these abuses and protect the victims rests, in fact, upon States. Complex phenomena like slavery or slavery-like practices, in which a component of forced labour is always present, are not easy to define. This is why this article starts by drawing a clear distinction between severe violations of human rights and restrictions on human freedom that amount to crimes under international law and other practices constituting a breach to labour rights which do not necessarily amount to forced labour exploitation. Due to the fact that a very thin line divides coerced and non-coerced work, with a wide range of possible situations in-between the two extremes of the spectrum (with, at one end, slavery and slavery-like practices and, at the other end, situations of freely chosen employment), only national Courts can ultimately determine the gravity of the offences and state when specific actions should be punished as forced labour, trafficking or other forms of labour exploitation and abuse. In this context, the Italian judges and prosecutors have accomplished their task by classifying the offences occurred in Rosarno against a number of irregular migrant workers, employed informally in the agricultural sector, as contemporary forms of slavery-like practices imposed by a range of private actors involved in organized crime. for forced labour purposes and trafficking in human beings. The judges went so far as to speak of trafficking in human beings. Human trafficking for labour exploitation is definitely one of the newer pattern of forced labour related to globalization and recent migratory trends, as well as one the most blatant failure of labour markets and global governance. Increased demand in Western industrialized countries and emerging economies (countries of destination) for cheap, low-skilled labour in various sectors, often involving 3-D jobs (dirty, degrading and dangerous), generally unmet by available or unemployed national workers, combined with increased migration control and restrictive immigration law and policies, have provided over the last decades for a significant impetus to labour flows, fuelling the market for smuggling and trafficking of vulnerable migrants. Following the adoption of the Protocol to Prevent, Suppress and Punish Trafficking in Persons, Especially Women and Children, (the Palermo Protocol), which supplemented the United Nations Convention against Transnational Organized Crime, considerable attention has been devoted to the criminal aspects of labour exploitation. States parties were required to adopt legislative and other measures necessary to classify as criminal offences the conducts set forth in Article 3. This article introduces (for the very first time) the legal concept of exploitation in international law, specifically defined to include forced labour or services, slavery or similar practices, servitude and various forms of sexual exploitation. This operation could reveal itself extremely useful as it allows a fundamental link between the Protocol and the ILO Conventions on forced labour, thus facilitating the task of implementing both instruments at the national level. The Italian’s implementation of this new international instrument has proven to be particularly effective in combating organized crime by securing cooperation by victims, through compensation schemes and reintegration programmes.

26.7.10

Media/WikiLeaks documenti segreti - WikiLeaks




Link
http://bourbaki.blog.lastampa.it/bodegones/2007/01/wikileaks_docum.html
Also
http://www.gotuneed.com/news/203054/WikiLeaks_documenti_segreti.html
Country
Italy
Date
January 16, 2007


Avete mai immaginato di essere Bob Woodward mentre incontra il suo informatore nel parcheggio di Rosslyn in Tutti gli uomini del presidente? Cliccate www.wikileaks.org e vi ritroverete davanti un mondo gocciolante dentro una clessidra sopra una massima del Siddharta ed un’impegnativa frase di Daniel Ellsberg, l'analista che passò al New York Times i piani delle attività militari americane nella guerra in Vietnam: "Eravamo giusti, eravamo folli, eravamo arroganti, ma avevamo ragione".

Wikileaks è stato realizzato da un gruppo di dissidenti politici- molti cinesi- crittografi e matematici. Almeno nelle intenzioni è uno spazio in cui pubblicare i documenti proibiti dietro i quali si nasconde la politica dei regimi autoritari e le testimonianze che svelano i comportamenti poco etici dei governi democratici e delle corporations. Il tutto garantendo la non tracciabilità e l'anonimato mediante versioni ad hoc di alcune Privacy Enhancing Technologies (Freenet, The Onion Routing e PGP). Immaginate una stanza piena di gente – spiega Bruce Schneier su New Scientist – in cui molte persone si passano delle buste. Come si fa a sapere da dove è partita ogni busta?”. Un posto sicuro soprattutto per i bloggers cinesi che, accusati di diffondere “parole irresponsabili che allarmano il governo", potrebbero presto venire schedati nel loro paese.

Nel mirino di WikiLeaks ci sono i regimi oppressivi asiatici, quelli del medio oriente, la Russia e l’Africa sub-sahariana. Fino a qualche giorno fa era espressamente citata la Cina, ma il sito è ancora seduto in sala trucco e si sta dando gli ultimi ritocchi.

Gli organizzatori dicono di aver raccolto più di 1.2 milioni di documenti scottanti. Per il momento se ne trova uno sulla disastrosa situazione della Somalia. Un documento postato da una fonte cinese - nel quale il capo delle corti islamiche Sheik Aweys proclama segretamente una Repubblica Islamica e propugna una strategia terroristica- insieme ad una analisi sulla sua genuinità (data per molto probabile).

Non esiste un indirizzo editoriale né una redazione che controlli i documenti ricevuti. E' proprio questo fatto a sollevare le maggiori critiche all’iniziativa: sempre su New Scientist, per Steven Aftergood, capo della Federation of American Scientists’ Project on Government Secrecy, è facile prevedere molti falsi allarmi, documenti fabricati ad arte, l'inserimento di immagini offensive. Oltre al fatto che gli stati democratici si danno delle regole riguardo la diffusione dei documenti governativi, e violare quegli standard, anziché ridiscuterli, può minare il processo democratico.

Da parte dei fodatori di WikiLeaks c'è invece la convinzione che si possa contare sul valore dell'intelligenza collettiva, di una società civile elettronica che eserciti dal basso il controllo e la revisione dei documenti mediante un dibattito democratico e aperto attraverso il quale partecipare attivamente all’etica pubblica. Lo cantava anche Gaber in una sua canzone che la democrazia è partecipazione.

Il vecchio mondo delle cortine di ferro e dei segreti di stato ha il tempo contato?

21.6.10

Correva l'anno 1996

Premessa:
Dopo aver letto l'articolo di Philip Shenon in thedailybeast.com/blogs-and-stories/2010-06-18 in cui sostanzialmente si prefigura l'ipotesi che "in casi di emergenza nazionale" l'amministrazione americana possa operare pesanti interventi censori e di monitoraggio di Internet, proponiamo un documento a nostro parere fondante della rete.

Davos, Svizzera - 8 febbraio 1996.
John Perry Barlow,
Dissidente Cognitivo e Co-fondatore della Electronic Frontier Foundation
Home(stead) Page: http://www.eff.org/~barlow

Dichiarazione d'indipendenza del Cyberspazio

Governi del Mondo, stanchi giganti di carne e di acciaio, io vengo dal Cyberspazio, la nuova dimora della Mente. A nome del futuro, chiedo a voi, esseri del passato, di lasciarci soli. Non siete graditi fra di noi. Non avete alcuna sovranità sui luoghi dove ci incontriamo.
Noi non abbiamo alcun governo eletto, è anche probabile che non ne avremo alcuno, così mi rivolgo a voi con una autorità non più grande di quella con cui la libertà stessa, di solito, parla. Io dichiaro che lo spazio sociale globale che stiamo costruendo è per sua natura indipendente dalla tirannia che voi volete imporci. Non avete alcun diritto morale di governarci e non siete in possesso di alcun metodo di costrizione che noi ragionevolmente possiamo temere.
I Governi ottengono il loro potere dal consenso dei loro sudditi. Non ci avete chiesto né avete ricevuto il nostro. Noi non vi abbiamo invitati. Voi non ci conoscete e non conoscete neppure il nostro mondo. Il Cyberspazio non si trova all'interno dei vostri confini.
Non pensate che esso si possa costruire come se fosse il progetto di un edifico pubblico. Non potete. È un atto di natura e si sviluppa per mezzo delle nostre azioni collettive. Non siete stati coinvolti nelle nostre grandi e partecipate discussioni e non avete creato il valore dei nostri mercati. Voi non conoscete la nostra cultura, la nostra etica, e nemmeno i codici non scritti che danno alla nostra società piu' ordine di quello che potrebbe essere ottenuto dalle vostre imposizioni.
Voi affermate che ci sono problemi fra di noi che hanno necessità di essere risolti da voi. Voi usate questa affermazione come un pretesto per invadere le nostre aree. Molti di questi problemi non esistono. Troveremo i conflitti reali e le cose che non vanno e li affronteremo con i nostri mezzi. Stiamo costruendo il nostro Contratto Sociale.
Questo potere si svilupperà secondo le condizioni del nostro mondo, non del vostro. Il nostro mondo è differente.
Il Cyberspazio è fatto di transazioni, di relazioni, e di pensiero puro disposti come un'onda permanente nella ragnatela delle nostre comunicazioni. l nostro è un mondo che si trova contemporaneamente dappertutto e da nessuna parte, ma non è dove vivono i nostri corpi.
Stiamo creando un mondo in cui tutti possano entrare senza privilegi o pregiudizi basati sulla razza, sul potere economico, sulla forza militare o per diritto acquisito.
Stiamo creando un mondo in cui ognuno in ogni luogo possa esprimere le sue idee, senza pregiudizio riguardo al fatto che siano strane, senza paura di essere costretto al silenzio o al conformismo.
I vostri concetti di proprietà, espressione, identità, movimento e contesto non si applicano a noi. Essi si basano sulla materia. Qui non c'è materia. Le nostre identità non hanno corpo, così, diversamente da voi, non possiamo arrivare all'ordine tramite la coercizione fisica. Noi crediamo che il nostro potere emergerà dall'etica, dal nostro interesse personale illuminato, dal mercato comune. Le nostre identità possono essere distribuite attraverso molte delle vostre giurisdizioni. L'unica legge che le nostre culture costituenti riconosceranno in modo diffuso sarà la Regola d'Oro. Sulla base di essa speriamo di essere capaci di adottare soluzioni specifiche. Non possiamo però accettare le soluzioni che state cercando di imporre.
Negli USA abbiamo creato un legge, il Telecommunications Reform Act, che è in contrasto con la nostra Costituzione e reca insulto ai sogni di Jefferson, Washington, Mill, Madison, DeToqueville e Brandeis. Questi sogni adesso devono rinascere in noi.
Siete terrorizzati dai vostri figli, poiché sono nati in un mondo che vi considererà sempre immigranti. Poiché li temete, affidate alle vostre burocrazie le responsabilità di genitori che siete troppo codardi per confrontare con voi stessi. Nel nostro mondo tutti i sentimenti e le espressioni di umanità, dalla più semplice a quella più angelica, sono parti di un tutto senza confini, il colloquio globale dei bits. Non possiamo separare l'aria che soffoca dall'aria spostata dalle ali.
In Cina, Germania, Francia, Russia, Singapore, Italia e Stati Uniti, state cercando di tener lontano il virus della libertà erigendo posti di guardia ai confini del Cyberspazio. Questi potranno controllare il contagio per un po' di tempo, ma poi non potrà funzionare in un mondo in cui i bits si insinueranno dappertutto.
Le vostre industrie dell'informazione, diventando obsolete, cercano di perpetuarsi proponendo leggi, in America e altrove, che affermano di possedere facoltà di parola in ogni parte del mondo. Queste leggi dichiarano che le idee sono dei prodotti industriali, meno preziosi della ghisa. Nel nostro mondo, tutte le creazioni della mente umana possono essere riprodotte e distribuite infinitamente a costo zero. La convenienza globale del pensiero non ha più bisogno delle vostre industrie.
Queste misure sempre più ostili e coloniali ci mettono nella stessa posizione di quegli antichi amanti della libertà e dell'autodeterminazione che furono costretti a rifiutare l'autorità di poteri distanti e poco informati. Noi dobbiamo dichiarare le nostre coscienze virtuali immuni dalla vostra sovranità, anche se continuiamo a permettervi di governare i nostri corpi. Noi ci espanderemo attraverso il Pianeta in modo tale che nessuno potrà fermare i nostri pensieri.
Noi creeremo nel Cyberspazio una civiltà della Mente. Possa essa essere più umana e giusta di quel mondo che i vostri governi hanno costruito finora.

9.5.10

Ascoltando la mezz'ora. Ovvero....

Quando la politica è marketing.
Casini fa proprie le parole chiave della soluzione democratica per proporre un'offerta di nuovo partito
fondato sul tutto e sul suo contrario. Nuovo partito in risposta al frazionamento dei partiti.
Aconfessionale, aperto a cattolici e non (detto da un democristiano non è cosa poco).
Anticorruzione garantista basata sulla soluzione del conflitto politici-magistrati...
La mezz'ora non è ancora passata e già non ne posso più.
Mi fermo all'argomento corruzione, correlato a quanto detto sin qui sul tema nuova tangentopoli, ovvero il meccanismo per eccellenza promotore di impunità.

Qualunque uomo comune, quando non vuole essere derubato, mette il lucchetto, incatena la porta delle sue proprietà, vigila su quello che possiede e si guarda bene di dare libero accesso a chiunque passi per casa.
Se l'amico dell'amico viene a cena e poi telefona allo scassinatore per suggerirgli quanto e come può guadagnare entrando in quella casa al solo prezzo di  una tangente sul bottino, l'uomo comune non se la prende con il giudice che accusa chi gli pare.
Se la prende con se stesso e rafforza la vigilanza, cerca il sistema per proteggere i suoi beni.

Così dovrebbe essere per lo stato.
Lo stato ha il dovere di impedire che si verifichi l'evento che favorisce il furto.
E siccome lo stato in una democrazia è gestito dai rappresentanti del popolo, che per semplificare (in realtà dovremmo essere più precisi) definiamo politici, la prima cosa che la delega elettorale impone è LA PROTEZIONE dei beni dello stato.
Senonchè i politici, e ahimè con loro gli elettori, sembrano interessati solo al dopo-furto: chi l'ha commesso, quanto ha rubato, chi lo giudica, chi dovrebbe giudicarlo e così via.

Ma di lucchetti alla stanza del bene comune non si parla mai.

Per una settimana il colpevole di turno ha riempito le cronache dell'informazione globale fino alla saturazione della memoria di massa e conseguente cancellazione.
Conclusione:
Tutto come prima, sotto un altro, cassaforti aperte, datemi la faccia e accomodatevi.

6.5.10

Prima di Ballarò: Report

Nella serie di riflessioni che si impongono alla classe politica che vorrei propongo i contenuti di report di domenica scorsa.
Oggetto della trasmissione in buona sostanza il modello Lombardia.

A posteriori mi chiedo: come e' stata condotta l'ultima campagna elettorale in Lombardia?
Suppongo che l'opposizione abbia preso di mira Formigoni o questo o quello o quell'altro.
Altri obiettivi apparenti, ancora una volta persone.

Ben più significativo sarebbe stato confrontarsi su Compagnia delle Opere, su Comunione e Liberazione.
E se da cosa nasce cosa finalmente mettere in discussione il ruolo politico storicamente nefasto del Vaticano.
Del Vaticano sottolineo, non del Papa o di vescovi e preti.

Che importa ai fini della conoscenza il comportamento, per quanto rivoltante, del tal don/eminenza?
E' tempo perso. Materia legale, se ne occupi la magistratura, se ne occupino i media, non la politica.

Signori politici, parlateci del ruolo della Chiesa.

Diteci perchè nessuno di Voi ha potuto mai, può o potrà mai (a quanto pare) da destra, da centro o da sinistra
definire correttamente il ruolo del Vaticano nel sistema cosidetto democratico.

Formigoni e' solo un piccolo invisibile escremento dell'apparato digestivo di quel mostro a sistema.
Come Scajola, come Berlusconi e come a quanto pare - e non sono certo il solo a desiderare che si dimostri il contrario - 
tutti i politici sono o prima o poi diventano.

Personalmente penso che a fronte di quel Dio ogni cristo vota Satana, consapevolmente o inconsapevolmente.


Chi vuole intendere intenda.

5.5.10

Dopo Ballarò

Mentre gli eventi, per effetto di una successione temporale senza precedenti, aprono spazi clamorosi all'opposizione interna nel centro-destra Il centro-(sinistra?) affonda dentro clamorose inadeguatezze nell'esercizio della sua naturale funzione : l'opposizione politica in sede parlamentare.
Abbiamo visto ieri a Ballarò cosa succede quando rappresentativi personaggi della sinistra di centro si confrontano sull'inesistente credibilità dell'antagonista di turno.
Lui ha comprato una casa senza sapere che l'amico ha contribuito con assegni di provenienza incerta? Tu hai goduto per decenni di una casa destinata ai poveri, a te altro hanno regalato auto di lusso per uso personale quando eri giudice d'assalto in tangentopoli.
In questo modo non se ne esce, signori miei.
Noi uomini comuni non possiamo che vedervi tutti uguali se continuate così.
Se almeno si fosse utilizzato l'argomento Scajola per risalire agli appalti del G8, il vero caso in questione, probabilmente avreste fatto meno danni.
Non che si fossero, in questo caso, neutralizzati equivalenti/equipollenti attacchi dell'interlocutore ma, almeno, sareste stati meno prevedibili erga neutrabizzabili.
Continuate a dare nome e cognome ai problemi invece di analizzarli a prescindere.
Fra le frasi più odiose che sento pronunciare dai politici segnalo: La gente non può capire.... Gli Italiani non possono capire... Ma scherzate? La gente, gli Italiani capiscono molto meglio di voi cosa sta succedendo oggi nel paese. L'intelligenza della gente va rispettata egregi signori di professione politici.
Quanti giorni ancora ci separano dal momento in cui gli italiani faranno quello stanno facendo i Greci? Li metterete tutti in galera perchè non vogliono garantire i VOSTRI debiti?
In questo caso Vi consiglio di appaltare agli amici degli amici la costruzione di qualche carcere in piu, perche' quelli che vi siete regalati non basteranno

23.4.10

Consenso e dissenso nel centro destra

REDAZIONE POLITICA
Commenti
UNO SCONTRO PRODUTTIVO: CONSENSO E DISSENSO NEL CENTRO DESTRA
Ancora una volta la politica fa di dialettica incomprensione.
Si contano fans di un dissenso che se non ci fosse stato avrebbero dovuto inventarlo.

(nota dell'autore:Il mio sospetto è che ci credano anche loro sinceramente,
vanificando così ogni ipotesi scientifica.In ogni caso )il sistema produce oggi più che mai
palesemente
la non scelta possibile
all'elettorato.
(vedi facebook astensionismo:un fenomeno in crescita)
OGGI
Nessuna opzione è possibile all'elettore che trova nel potere un sistema inamovibile, immutabile in una
Italia che è res publica solo per descrizione costituzionale.

Nessun italiano, morto e/o vivente che sia, ha speso un secondo della sua vita per
la res publica nell'accezione di scelta popolare.
Perchè la repubblica può essere solo risultato di una scelta pubblica manifesta quotidiana personale.
Separiamo se possibile gli eventi dai fatti.
Questa portaerei americana nel mediterraneo non è sin qui mai stata repubblica.

Non nel sentimento popolare di nazioni in primo luogo confinanti troviamo tale condicio sine qua non res publica.
Come dire questa repubblica l'hanno scritta ma ancora l'Italia non è stato per volontà popolare.
Al contrario forte e determinante è la componente secessionista che prende a modello quella Catalana come modello di riferimento.
Nè per rapporto PIL nè per servizi erogati il movimento secessionista italiano può competere in tempi brevi con quelle realtà.
DIRITTO NEGATO, SORRY.
Non c'è francese che non sia pronto ad una nuova rivoluzione,
qualora fossero messi in gioco i valori fondanti della repubblica effetto di rivoluzione.

( nota autore:Mi tacciano nel personale di esterofilia compulsiva. Non può che essere che così per chi come me può essere quello che è solo fuori dall'Italia)

Su questo tema, per esempio un dissenso dovrebbe
a)organizzarsi per una definizione credibile di libertà
per competere con il potere.
1) dell? libertà.
Un antagonismo semantico fra libertà al plurale, che è negazione di libertà,
e libertà al singolare, unico presidio libertà=verità pressuposto al sistema
(
repubblica.
(Vedi Platone "La repubblica o lo stato" e socrate nella "definizione di conoscenza")