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30.1.07

il "convegno virtuale" di Repubblica.it

Repubblica attraverso le sue propaggini multimediali ha ospitato in una lunga ed interessante mattinata alcuni dei personaggi che attorno al tema del futuro e delle tecnologie, hanno costruito teorie, pensieri, racconti, opere, personaggi.


Bruce Sterling, scrittore e giornalista, "padre fondatore" della letteratura cyberpunk e visionario in grado di affrontare i temi più scottanti della nuova realtà digitale, e Derrick De Kerckhove, collaboratore per molti anni di Marshall McLuhan e oggi direttore del McLuhan Program in Culture e Technology all'Università di Toronto.

Intervistato da Massimo Razzi e Vittorio Zambardino, Sterling ha offerto, in una ora di conversazione coordinata Edoardo Buffoni, un quadro certamente stimolante della realtà odierna del nostro rapporto con le tecnologie e con il Web, puntando la sua attenzione, in particolare, sui problemi legati alla sicurezza. "Presto molta attenzione a questo tema da molti anni", ha sottolineato Sterling, "Senz'altro siamo nel mezzo di una guerra globale al terrore che ci consente di essere preoccupati e paranoici in ogni modo, che ci porta ad essere "abituati" ad un crescente livello di pericolo. Ma il pericolo è vero, non c'è dubbio che dieci anni fa non avrei potuto immaginare che la situazione nel mondo sarebbe peggiorata così tanto. Anche per la nostra sicurezza informatica. Parlavo qualche giorno fa con uno dei padri di Internet, Vinton Cerf, e mi diceva che secondo i loro calcoli al Cern un computer su quattro è minacciato da pericoli esterni. Uno su quattro, non uno su quattrocento, è come se le nostre case non avessero le porte. E non sembra di vedere soluzioni immediate, esistono molte leggi che però sono facilmente aggirabili o impossibili da applicare".
L'ansia per la sicurezza, però, porta spesso verso una limitazione della libertà: "Si vuole limitare la pedopornografia, ma non ci sono leggi che garantiscano che i server che vengono chiusi siano quelli dei veri colpevoli, si cerca di limitare la pirateria e troppo spesso le leggi che vengono fatte limitano la libertà. Ma allo stesso tempo va detto che controllare la rete è impossibile, quello che fanno la Cina, l'Iran, i paesi del golfo è ridicolo, perché le informazioni circolano attraverso mille canali differenti, e censurare tutto è impossibile". E il futuro? Sterling arrischia solo una "previsione": "Google tra dieci anni non ci sarà, oggi sono in vetta ma sono ancora all'età della pietra...".

Anche Derrick De Kerckhove, intervistato da Vittorio Zambardino ha sottolineato i problemi che riguardano la sicurezza, e il fatto che molti di questi problemi siano dovuti all'amministrazione americana e al presidente Bush, sottolineando che c'è una costante perdita di privacy: "E' un problema che non ha una soluzione, perché noi stiamo diventando sempre più dei cittadini "pubblici"".

19.1.07

Doomsday Clock a 5 minuti a mezzanotte

Clock Timeline

IT IS 5 MINUTES TO MIDNIGHT
2007
The world stands at the brink of a second nuclear age. The United States and Russia remain ready to stage a nuclear attack within minutes, North Korea conducts a nuclear test, and many in the international community worry that Iran plans to acquire the Bomb. Climate change also presents a dire challenge to humanity. Damage to ecosystems is already taking place; flooding, destructive storms, increased drought, and polar ice melt are causing loss of life and property.


Il Bulletin of Atomic Scientist ha spostato avanti di due minuti le lancette del "Doomsday Clock" che ormai segnano 5 minuti prima della "mezzanotte atomica" come ai tempi di maggior tensione della Guerra Fredda. A incidere sulla decisione degli scienziati è stata la valutazione del pericolo di 27mila testante nucleari - di cui almeno 2.000 possono partire nel giro di pochi minuti - e la distruzione degli habitat umani a causa del cambio di clima. "Le armi nucleari pongono ancora la più catastrofica ed immediata minaccia per l'umanità, ma anche il cambio di clima può potenzialmente portare alla fine della civiltà da noi conosciuta" - dichiara Martin Rees, presidente della Royal Society ed astrofisica di fama mondiale.

L'annuncio è stato dato oggi, 17 gennaio 2007, alle ore 15.30 (ora italiana), con due conferenze stampa in contemporanea a Washington e Londra: "Mancano ora 'cinque minuti virtuali' al momento della mezzanotte" . Il "Doomsday Clock", con le sue lancette che vengono periodicamente avvicinate o allontanate dalla mezzanotte, è ormai da sessant'anni il più famoso indicatore del pericolo di una guerra nucleare."Doomsday", in inglese, sta per "giorno del giudizio", "fine del mondo".


GUERRA NUCLEARE CRESCE IL RISCHIO

Fonte: Unimondo - 18 gennaio 2007